A pochi giorni dall’inizio dell’anno si può notare che il comparto delle compravendita immobiliare continua la sua discesa. Secondo l’osservatorio di idealista.it sul mercato residenziale in Italia,  il 2020 si apre con una flessione dei prezzi delle case usate a gennaio, pari allo 0,5% rispetto al mese precedente. Una perdita che fissa il prezzo del mattone in Italia a 1.679 euro al metro quadro. A livello annuale il calo è più forte, pari al 2,5%.

Ma analizziamo i vari dati:

Regioni

Quattordici le aree regionali in calo a gennaio, trascinate a ribasso dalla Valle d’Aosta (-2,1%).

In Sicilia, Lombardia e Basilicata le diminuzioni toccano lo 0,9%, attenuandosi gradualmente in Campania (-0,8%), Abruzzo (-0,7%) e Toscana (-0,6%). Marche e Puglia vedono prezzi in diminuzione dello 0,5%, seguite dall’Emilia-Romagna (-0,4%). Trentino-Alto Adige e Umbria perdono 0,3 punti percentuali, Friuli-Venezia Giulia e Calabria lo 0,2% rispetto al mese precedente.

Resta stabile il Piemonte, mentre a crescere sono solo Sardegna (0,1%), Lazio (0,2%), insieme a Veneto, Liguria e Molise (0,5%), che segnano i recuperi maggiori.
La regione che vanta i valori più alti è la Valle d’Aosta (2.517 euro/m2) davanti a Liguria (2.460 euro/m2) e Trentino-Alto Adige (2.405 euro/m2). Le richieste più basse da parte dei proprietari si riscontrano a Sud della penisola in Calabria, con 905 euro al metro quadro, seguita da Molise (952 euro/m²) e Sicilia (1.064 euro/m2).

Province

I mercati provinciali seguono un trend prevalentemente ribassista questo mese, con il 64% delle macroaree in negativo. I cali più sensibili del periodo sono quelli registrati in provincia di Agrigento (-3,4%), seguita da Macerata (-3,1%), Vibo Valencia e Rimini (entrambe -3%). All’opposto, Barletta-Andria-Trani (3,5%), Avellino (3,6%), Pordenone e Latina (1,9%) segnano la migliore performance provinciale del mese.

Bolzano (3.507 euro/m2) si conferma la provincia più cara d’Italia davanti a Savona (3.052 euro/m2) e Firenze (2.787 euro/m2). Nella parte opposta del ranking, le province più economiche sono Enna ed Isernia, entrambe con 804 euro/m2, seguite da Caltanissetta (729 euro/m2) e Biella (649 euro/m2).

Capoluoghi

In controtendenza rispetto all’andamento generale, gennaio ha visto una prevalenza di segni positivi che riguardano 62 dei 109 centri capoluogo analizzati. I rimbalzi maggiori spettano a Barletta (5%), Agrigento (3,8%) e Oristano (3,7%). Dall’altro lato, le variazioni negative di maggiore entità spettano ad Andria (-3,4%), Enna (2,6%) e Chieti (-2,2%).

Dei grandi centri solo Napoli (-0,8%), Palermo (-0,3%) e Firenze (-0,2%) segnano valori in decrescita. Bologna (0,1%), Roma (0,2%) e Venezia (0,3%) registrano lievi recuperi; Bari (1,1%), Torino (1,3%) e soprattutto Milano (1,5%) accelerano a rialzo.

Con riferimento ai prezzi di vendita, è Venezia (4.494 euro/m²), esclusa Mestre per ragioni di rilevanza statistica, a guidare la graduatoria dei metri quadri più cari, davanti a Firenze (3.929 euro/m²) e Bolzano (3.664 euro/m²). Nella parte bassa della graduatoria i capoluoghi più economici sono Ragusa (831 euro/m²), Caltanissetta (784 euro/m²) e Biella (717 euro/m²).