Quale ruolo svolse la Chiesa nel processo d‘indipendenza dell’Algeria? Un saggio di Maria Luisa Sergio affronta la questione.

Il libro della giovane storica - Pio XII e l’indipendenza algerina. La Chiesa cattolica nella decolonizzazione dell’Africa francese, Edizioni Studium, 23,75 € (prezzo Amazon) - sarà presentato il prossimo 14 marzo, alle ore 17.00, nella Sala della Regina di Palazzo Montecitorio.

Inquadramento storico

Alla metà degli anni ’50, tutti gli stati dell’Africa settentrionale sono scossi da movimenti indipendentisti che accelerano il già avviato processo di decolonizzazione. La Libia diviene indipendente nel 1951; l’Egitto nel 1952 abolisce la monarchia, schierata su posizioni filo britanniche; Marocco e Tunisia diventano indipendenti 1956. 

Nel novembre 1954 anche l’Algeria (colonia francese dal 1883) si ribella. Le forze messe in campo sono ingenti. È tutto inutile. Nel 1956 inizia la più famosa delle battaglie di liberazione, quella di Algeri. La rivolta è soffocata nel sangue, e l’opinione pubblica mondiale resta inorridita dinanzi alla brutalità dell’esercito francese.

A partire dal ’58 il FLN (Fronte di Liberazione Nazionale) trasferisce lo scontro anche in Francia con una serie di attentati terroristici. Nel maggio dello stesso anno, insorgono anche i coloni in Algeria occupando la sede del governatorato. Protestano contro la madre patria, richiedono maggiore sostegno e nuovi sforzi militari. È un generale francese, Raoul Salan, a guidare l’insurrezione. 

Solo il ritorno sulla scena politica di De Gaulle, riuscirà a risolvere la situazione. 16 settembre 1959 il generale decide di consultare gli stessi algerini, e indice un referendum sull’indipendenza nazionale. Nel gennaio del ’61 gli Algerini scelgono l’autodeterminazione. L’armata d’Africa e i coloni francesi si rivoltano, compiendo atti terroristici perfino su suolo francese. De Gaulle schiaccia la rivolta con le armi e avvia negoziati segreti con il governo provvisorio algerino. Il 18 marzo 1962 viene firmato l’armistizio.

De Gaulle proclama l’indipendenza algerina il 3 luglio, ma il governo provvisorio della Repubblica algerina fissa la data al 5 luglio del 1962, anniversario della presa di Algeri da parte delle truppe francesi. A seguito di questa decisione quasi un milione e mezzo di profughi, per lo più ex coloni, abbandonano l’Algeria e si riversano in Francia.

Fonte: Rai cultura  (stralcio)

https://www.raicultura.it/amp/storia/articoli/2019/07/Lindipendenza-dellAlgeria-00358ebc-cb92-435e-989d-45ad4398cde7.html

Sinossi del libro

Ricostruendo un complesso intreccio di azione diplomatica, politica, assistenziale e culturale, il volume analizza il ruolo della Santa Sede nel processo di decolonizzazione dell’Algeria nel quadro internazionale della crisi delle relazioni euro-africane e nel contesto religioso della revisione dei modelli missionari. 

La documentazione inedita utilizzata, proveniente dagli archivi vaticani recentemente aperti del pontificato di Pio XII e da quelli della Chiesa di Francia, getta nuova luce sulle questioni della diffusione dell’islam e del nazionalismo arabo, della propaganda marxista nei paesi extraeuropei, dell’emergenza umanitaria successiva al colpo di Stato del maggio 1958 e degli effetti destrutturanti della crisi algerina sul sistema politico francese nel passaggio dalla IV alla V Repubblica fino agli accordi di Évian del 1962.

[A cura dell’editore]