Il momento che viviamo, come tutti ben sappiamo, è drammatico. E le notizie che vengono diramate ogni sera, con rara disumanità e cinismo, confermano questo triste e spietato epilogo. Ma adesso, al di là delle fisiologiche e del tutto scontate polemiche politiche e le rispettive speculazioni – il centro destra di governo a livello regionale che attacca il governo nazionale giallo/ rosso e le opposizioni di sinistra a Roma e a livello locale che contestano altrettanto puntualmente i governatori leghisti e forzaitalioti – irrompe l’ennesima “questione giudiziaria”. E, purtroppo, attorno ad un tema che genera dolore, morte e quasi rassegnazione se non fatalismo, cioè le condizioni penose delle nostre “case di riposo”, le cosiddette Rsa. Ormai è un filo rosso che lega quasi tutte queste esperienze, dal mio Piemonte a tutto il resto dell’Italia, per non parlare di Milano e della intera Lombardia. Centinaia di anziani che soffrono e muoiono nella solitudine, se non accompagnati dal ruolo e dal lavoro di medici e infermieri che sono e restano in prima linea. Anche loro a soffrire e a rischiare. 

Ora, non c’è alcun dubbio che qualcosa non ha funzionato, e forse, che continua a non funzionare. Ma quando c’è un “sistema” che è andato in tilt, probabilmente c’è qualcosa di ancora più grande che va approfondito e vivisezionato. Non è possibile che da Torino alla Sicilia scoppi improvvisamente e quasi simultaneamente un’emergenza così vasta e con ripercussioni così gravi e persin incommentabili. E bene fa la magistratura ad aprire inchieste a raffica per valutare ed indagare su possibili e potenziali responsabilità di singoli o di enti nel non aver gestito e governato una situazione così incredibilmente grave. Possibilmente senza clamori e senza protagonismi personali e di gruppo. 

Ma, all’interno di questo contesto – drammatico e al tempo stesso paradossale – è possibile evitare di continuare a strumentalizzare per l’ennesima volta con campagne di stampa scandalistiche e grossolane una vicenda così grave, così complessa e così macabra? Può la politica astenersi da questa squallida speculazione? E può la magistratura condurre questa necessaria azione di indagine senza invadere talk show e comparsate televisive quotidiane? Sarebbe già un bel risultato, considerando che gli italiani ogni sera ascoltano con trepidazione il bollettino dei moderni monatti e durante il giorno sentono sfrecciare in continuazione le ambulanze in città sempre più deserte. Oltre alle immagini tristi e sempre più penose degli ospedali e delle corsie con l’infaticabile e straordinario lavoro/missione di medici e infermieri. Facciamolo almeno per rispetto loro, dei malati e dei famigliari delle vittime.