Realtà aumentata e realtà virtuale: ecco come stanno rivoluzionando la nostra percezione del mondo.

Con una semplice fotocamera di uno smartphone o di un tablet, la realtà aumentata (AR) ci offre la possibilità di avere informazioni su tutto ciò che sta attorno a noi e c’interessa riprendere. La realtà virtuale (RV) è molto utile invece per l'addestramento e la formazione in discipline nelle quali la sicurezza, nel mondo reale, potrebbe essere sottoposta a piccoli o grandi rischi.

Realtà aumentata e realtà virtuale sono due tecnologie che stanno rivoluzionando il modo in cui le persone interagiscono con il mondo digitale e con il mondo reale. Sebbene entrambe siano utilizzate per creare esperienze “immersive”, queste tecnologie differiscono per le modalità in cui vengono presentate all’utente.

La realtà aumentata (AR) combina elementi del mondo reale con elementi digitali, creando un’esperienza ibrida per l’utilizzatore. L’AR utilizza la fotocamera di un dispositivo mobile (smartphone o tablet) per catturare un’immagine del mondo reale e sovrappone elementi digitali all’immagine stessa. In questo modo, l’utilizzatore può vedere elementi digitali (immagini, video o testo) sovrapposti al mondo reale, così da creare un’esperienza ibrida che combina il meglio di entrambi i mondi.

La realtà virtuale (VR), dal canto suo, crea un ambiente digitale che consente all’utente di immergersi in un mondo simulato. Gli utenti utilizzano visori VR (Oculus Rift o HTC Vive tra i più famosi), per entrare in un mondo simulato completamente immersivo. In più, i visori VR mostrano un’immagine separata per ciascun occhio, in modo da fornire all’utente un’esperienza tridimensionale.

Molte le possibilità che si aprono in questo nuovo orizzonte tecnologico, anzitutto nel campo dell’intrattenimento, dell’educazione e della formazione. Ad esempio, le applicazioni AR possono essere utilizzate per visite guidate virtuali in musei o siti storici, mentre le applicazioni VR sono preziose per la formazione di professionisti in settori ad alto rischio, ad esempio per la gestione dei disastri o l’addestramento militare, per simulare situazioni di apprendimento – guida di un’automobile, di un aereo, ecc… – o per esercitarsi al funzionamento e all’utilizzo di macchinari complessi in totale sicurezza. Le simulazioni prevedono l’impiego di dispositivi, periferiche e sensori ad alto costo. Per questo, salvo nell’intrattenimento (videogiochi), il mercato stenta a decollare.

Con l’AR i giochi possono essere integrati nel mondo reale, consentendo agli utilizzatori di interagire con personaggi virtuali come se fossero presenti nella stanza. Invece, con la VR le aziende produttrici possono creare ambienti immersivi e realistici in grado di trasmettere una sensazione di totale coinvolgimento nella dinamica del gioco. Didattica, cultura e turismo stanno sempre più avvantaggiandosi della realtà aumentata. Gli educatori adottano in misura crescente nuove tecniche di insegnamento per rendere più interattivo, coinvolgente e stimolante l’apprendimento. Insomma, l’AR combina il mondo reale con elementi digitali, garantendo informazioni supplementari in tempo reale attraverso l’uso di una telecamera e di un display. Ciò significa che l’AR può arricchire le esperienze di apprendimento degli studenti/ utenti, migliorando l’acquisizione di concetti e di processi complessi.

Il ricorso al 3D, in tempo reale, è un altro capitolo importante. Si può interagire con gli oggetti e visualizzarli da diverse angolazioni. In questo modo è più facile comprendere la struttura e il funzionamento dell’oggetto osservato. Ad esempio, si può esplorare il sistema solare in 3D, guardando i pianeti che orbitano intorno alla nostra stella studiando le loro caratteristiche, il loro posizionamento nello spazio; ma anche “leggere” una riproduzione del corpo umano per ottenere dati scientifici sul soggetto che appare sullo schermo dello smartphone, incamerando informazioni sempre più dettagliate man mano che lo zoom arriva ad ingrandire un particolare.

C’è di più. Si può scoprire l’antica Roma nelle varie epoche storiche, passeggiando nella città e inquadrando tutto ciò che ci sta intorno. E quindi, si possono esplorare edifici e strade in modo interattivo: un’esperienza unica per “entrare” nel passato. E poi, se scegliamo di concentrarci sul presente? Ecco, con l’ausilio della tecnologia si abbatte la distanza, si sceglie un percorso, si scopre una novità: ciò che prima era turismo diventa iper-turismo, se così è lecito esprimersi. Una condizione, questa, che significa abbattimento del disagio, perché finisce, ad esempio, l’impatto di un handicap visivo nella misura in cui un oggetto o una scritta mutano facilmente di dimensione, In generale, l’utilizzo della realtà aumentata per esplorare attrazioni turistiche può migliorare l’esperienza degli utilizzatori fornendo loro informazioni dettagliate, esperienze coinvolgenti e un ambiente più sicuro (si pensi alla possibilità di avere sullo schermo la piantina dell’edificio o della zona nella quale ci troviamo con le indicazioni per raggiungere eventuali vie di fuga).

Tuttavia, entrambe le tecnologie presentano anche sfide e limitazioni. In particolare, le applicazioni AR richiedono una buona illuminazione e una fotocamera di alta qualità per funzionare correttamente, mentre le applicazioni VR richiedono un visore costoso e potenti computer per garantire una buona esperienza per l’utente. Infine, le applicazioni di realtà aumentata e virtuale richiedono una grande quantità di dati e necessitano, quindi, di una connessione a Internet stabile e veloce. E non è poco. Bisogna attendersi, nella sostanza, ulteriori passi in avanti per “mettere a terra” ciò che al momento resta sospeso, sebbene con fulgida apparenza.