I pianeti, ordinatamente, ruotano attorno al sole perché la forza di gravità dell’astro li trattiene in orbita. Dovesse perdere tale forza, i corpi giranti potrebbero prendere una via rettilinea e andarsene via.

Ora, fuor di metafora, se l’astro rappresenta l’idea e i pianeti i soggetti che la seguono, se la prima smarrisce la sua intensità, i soggetti fanno le valige e se ne vanno. L’idea è, in questo caso, il PD; i pianeti sono i soggetti che riempiono quello spazio.

Fino ad oggi, se escludiamo Bersani, D’Alema e Speranza, che se ne sono andati due anni e qualche mese fa, è sembrato che l’intero carro mantenesse le sue parti. Ma è di ieri, la notizia principesca che un soggetto, già in precedenza recalcitrante, ne ha sparata una grossissima. Quando s’intende passare dalla guerriglia intestina a una vera e propria guerra di frontiera, si lancia il missile sulle pagine dei giornali.

Matteo Renzi, con vigile coscienza, ha cercato di ferire a morte alcuni suoi conterranei di parte. Non ha mirato al Segretario Zingaretti, né ai quartieri a lui distanti, ha alzato il fucile su Gentiloni e Minniti. Per chi avesse memoria corta, due suoi luogo tenenti di prim’ordine.

Il recente passato ha visto costoro avvicinarsi al profumo della sedia principale e Renzi, con la sua penna ha inteso marcare una bordata micidiale. In questo caso, è vero, rivolta ai due soggetti, ma in realtà la finalità era colpire il PD.

Ho estremizzato?

No. Per nulla.

Da quand’è che i commentatori suggeriscono quale sia la via prediletta dal fiorentino? Almeno dalla sconfitta elettorale nazionale. E forse qualcuno ipotizzava un allontanamento ancora precedente, vale a dire dopo la sconfitta del referendum del 4 dicembre 2016. Quindi, come vedete, resto sulla scia già tracciata. Nulla di nuovo. Di nuovo c’è l’intensità dell’operazione, è un dispositivo pensato e ripensato, calibrato e gettato nella mischia: l’articolo sul giornale è la misura di una volontà non solo esplicitata ma senz’altro lungamente coltivata.

Tutto questo indurrà il comandante e le sue truppe, di strappare dalla terra madre? Il coraggio o c’è o non c’è. Se il suo desiderio, ormai esplicito, è quello di non condividere quel soggiorno, e la sua vecchia casa è ai suoi occhi diventata inospitale, dovrebbe rimboccarsi le maniche e non cincischiare tanto. Insomma, mostrare il coraggio delle sue vere intenzioni.

Un po’ dappertutto tra le fila dei partiti di opposizione – escludo per ora FdI – sono in corso lacerazioni a non finire: in FI; in LeU; e nel PD, come detto. Deve esserci proprio un clima rovente e invece di irrobustire le fila per opporsi a Salvini e compagni, questi si perdono a misurare chi ce l’ha più grande. Un bel esempio di stupidità politica.

Ogni giorno ci riserva qualche sorpresa e noi che invece desideriamo ardentemente consumare un’estate tranquilla sotto gli ombrelloni.