Riannodare i legami con il territorio

È una novità, l’elezione di Elly Schlein, ma questa novità si deve misurare con una certa tradizione della militanza politica. Nella breve storia del Pd, e in quella più lunga dei partiti che vi hanno dato origine, esiste una consuetudine di impegno, dal volantinaggio ai raduni serali nelle sezioni. Vale la pena ricordarsene.

Marco Follini

Elly Schlein ha dalla sua il fattore novità. È giovane, inedita, “fresca” se così si può dire. Da lei ci si aspettano sorprese e si può esser certi che farà del suo meglio per sorprendere. Magari anche divincolandosi dall’abbraccio un po’ troppo stretto di alcuni dei suoi grandi elettori.

Ma il terreno su cui si giocherà le sue fortune sarà soprattutto quello del recupero di una tradizione dimilitanza meno innovativa delle sue parole d’ordine. Nella breve storia del Pd, e in quella più lunga dei partiti che vi hanno dato origine, esiste una consuetudine di impegno, formazione, assiduità politica che spazia dal volantinaggio davanti a fabbriche e scuole ai raduni serali nelle sezioni di una volta fino alla cura metodica di segmenti elettorali accuditi con certosina pazienza. 

Tutte cose che non vanno più molto di moda e che però costituiscono un insieme di legami che andrebbero riannodati – sia pure in forme meno canoniche dei nostri più antichi ricordi. Se posso introdurre un piccolo ricordopersonale, da lontano segretario di un lontano partito, in quel della provincia di Brescia mi capitava ogni volta di chiudere la campagna elettorale in un paesino, Monticelli Brusati, dove il mio amico Mario Scotti – da bravo dirigente politico – radunava legioni di amici coltivati in anni e anni di quotidiana assiduità. Quel giorno quel paese si gonfiava di presenze che erano il frutto di una consuetudine che sapeva di buona politica.

Ecco, ad Elly Schlein consiglierei di frequentare assiduamente i mille Scotti e i mille Monticelli Brusati di cui è popolata la sterminata periferia della democrazia italiana.

Fonte: La Voce del Popolo – 9 marzo 2023

[Articolo qui riproposto per gentile concessione del settimanale della Dicocesi di Brescia]