“Nel 2017 i rifiuti speciali, complessivamente gestiti in Italia, sono pari a 147,1 milioni di tonnellate, di cui 137,6 milioni di tonnellate (93,5% del totale gestito) sono non pericolosi e i restanti 9,5 milioni di tonnellate (6,5% del totale gestito) sono pericolosi. Il totale gestito è comprensivo dei rifiuti rimasti in stoccaggio presso gli impianti e presso i produttori al 31/12/2017, pari a 16,6 milioni di tonnellate”. Lo si legge nel Rapporto dell’Ispra (Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale) “Rifiuti speciali 2019”, presentato oggi a Roma, nella sala capitolare presso il chiostro di Santa Maria sopra Minerva del Senato.
Rispetto al 2016, “si assiste ad un aumento, del 4,1%, del quantitativo complessivamente gestito; in particolare le quantità avviate a operazioni di recupero aumentano del 7,7%, mentre quelle avviate a smaltimento diminuiscono dell’8,4%.” Nel 2017 “il recupero di materia è la forma di gestione predominante, con il 67,4% (99,1 milioni di tonnellate), seguono con il 10,9% (16 milioni di tonnellate) le altre operazioni di smaltimento e con l’8,2% (12 milioni di tonnellate) lo smaltimento in discarica. Appaiono residuali, con rispettivamente l’1,4% e lo 0,9%, le quantità avviate al coincenerimento (2 milioni di tonnellate) e all’incenerimento (1,2 milioni di tonnellate)”.

In linea generale “si registra un aumento di quasi tutte le operazioni di recupero di materia”: i rifiuti recuperati attraverso le operazioni di “riciclo/recupero di metalli e dei composti metallici” e il “riciclo/recupero di altre sostanze inorganiche” aumentano rispettivamente di 3,2 milioni di tonnellate e 1,7 milioni di tonnellate; seguono lo “scambio di rifiuti”, con 1,5 milioni di tonnellate in più, lo “spandimento sul suolo a beneficio dell’agricoltura o dell’ecologia” e il “riciclo/recupero di altre sostanze organiche” con un aumento di 479mila tonnellate e 309mila tonnellate. L’analisi relativa ai dati sulle operazioni di smaltimento mostra che, anche nel 2017, il ricorso alla discarica e al trattamento chimico-fisico rimangono le forme di smaltimento più utilizzate, rappresentando, rispettivamente, 40,1% ed il 29,6% del totale smaltito. Rispetto al 2016, i rifiuti sottoposti al trattamento biologico e chimico fisico diminuiscono entrambi di 1,3 milioni di tonnellate; i rifiuti smaltiti in discarica si riducono di 63mila tonnellate. Aumenta, invece, il quantitativo di rifiuti sottoposti a incenerimento di 55mila tonnellate.