RIGGIO (AGGIORNAMENTI SOCIALI): “ABBIAMO BISOGNO DI UN VOTO CHE SIA PER COSTRUIRE, NON PER DISTRUGGERE”.

 

Manca un mese al voto per le elezioni politiche. Le liste sono state presentate e la campagna elettorale è entrata nel vivo. Cosa ci si può attendere nelle prossime settimane, quali sono le questioni centrali per il futuro del Paese, cosa gli elettori possono fare per incidere sulle scelte. Il settimanale “La voce dei Berici” lo ha chiesto a p. Giuseppe Riggio, direttore della rivista dei gesuiti Aggiornamenti sociali.

 

 

Lauro Paoletto

 

Quella attuale è la peggiore legge elettorale che fino ad ora abbiamo avuto. Se sommiamo gli effetti della riduzione dei parlamentari alle dinamiche della legge elettorale che esito possiamo immaginare per il sistema nel suo complesso?
Il ricorso per una seconda volta alla stessa legge elettorale, di cui si conoscono quindi i meccanismi per l’esperienza passata, e i risultati dei sondaggi di questi giorni hanno guidato i partiti nella composizione delle liste elettorali. In base alle previsioni non sono molti i collegi il cui esito è aperto. Nella maggior parte dei casi, si anticipa già quale sarà l’andamento del voto e per questo si parla di “collegi sicuri” per l’una o l’altra forza politica.

Questo genera una specie di svuotamento del valore del voto dei cittadini che non è positivo e che non corrisponde alla realtà, perché non è tutto prevedibile e controllabile.

Che impatto potrebbe avere ad esempio un aumento o un calo significativo dell’astensionismo? Vi è un altro elemento di incertezza: la riduzione del numero dei parlamentari, oltre a condizionare le scelte dei partiti sulle candidature, potrebbe portare delle sorprese per l’ampliamento dei collegi elettorali.

 

E il programma dei diversi partiti peserà invece sulla scelta degli elettori?
Questo dipende da due fattori. Innanzitutto, se noi elettori dedichiamo un po’ di tempo per conoscere meglio i programmi presentanti, anche solo quelli dei partiti che sentiamo più affini alle nostre idee, per capire – al di là delle singole proposte – qual è la visione complessiva che hanno per il futuro dell’Italia. Qui entra in gioco l’informazione – ed è il secondo fattore – e la sua capacità di mettere a disposizione materiali per l’approfondimento e il confronto.

I programmi, se conosciuti e se valutati guardando al “sogno” che esprimono per il Paese, possono fare una differenza.

 

Poi c’è la campagna elettorale molto breve dove i partiti cercheranno di essere incisivi e chiari…Quanto questo può convincere gli indecisi?
Ogni partito cerca di far conoscere la propria proposta, parlando ai propri elettori tradizionali e cercando di attirarne di nuovi: l’efficacia di queste strategie comunicative dipende dalla capacità di intercettare domande e richieste degli elettori, mostrandosi attenti e credibili. Ma sappiamo anche che la campagna elettorale si giocherà, come sempre avviene, negli ultimi giorni. Si sa, infatti, che c’è una parte dell’elettorato che decide a ridosso del voto.

Saper interpretare e rispondere ai temi che si imporranno nel dibattito generale in quel periodo sarà determinante per i partiti,

ma non sarà facile vista l’attuale fase di incertezza per la guerra in Ucraina e i suoi riflessi a livello economico ed energetico nel nostro Paese.

 

Nel dibattito pubblico c’è anche la questione sulla qualità della democrazia. Una eventuale vittoria della destra pone degli interrogativi al riguardo oppure è un tema strumentale che appartiene più alla storia che allattualità?
Interrogarsi sulla qualità della democrazia è molto sano e va fatto sempre perché non è mai acquisita una volta per tutte. Sappiamo che negli ultimi anni si parla della stanchezza della democrazia, riconoscendo che qualcosa non funziona, e che le posizioni delle forze populiste ne hanno messo in tensione alcuni concetti classici.

 

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https://www.agensir.it/italia/2022/09/01/p-riggio-aggiornamenti-sociali-abbiamo-bisogno-di-un-voto-che-sia-per-costruire-non-per-distruggere/

 

 

Fonte: AgenSir (Precedentemente pubblicato su “La voce dei Berici”)