Un nuovo studio USA indica che i pazienti che subiscono un trapianto di polmoni sono esposti a un maggior rischio di sviluppare adenomi colorettali nei primi anni dopo il trapianto, giustificando la necessità di una maggiore sorveglianza per cancro colorettale (CRC).

Per indagare la questione, i ricercatori hanno esaminato i dati di 411 i pazienti sottoposti a trapianto di polmone trattati tra il 2013 e il 2017 presso la loro struttura, uno dei centri per trapianti di polmone più attivi negli USA. Il protocollo post-trapianto del centro prevedeva una colonscopia di sorveglianza da uno a due anni dopo il trapianto.

Dopo aver escluso i soggetti deceduti entro un anno dal trapianto, coloro che avevano avuto un CRC, chi era già stato sottoposto a un trapianto di polmone, i pazienti con fibrosi cistica o quelli che non avevano effettuato una colonscopia prima del trapianto, sono rimasti 237 pazienti. La loro età mediana era 64 anni e il 69% era fumatore; la maggior parte era di razza caucasica (86%) e il 60% era di sesso maschile.

Le due indicazioni più comuni per il trapianto erano la presenza di una pneumopatia cronica ostruttiva (43%) e di fibrosi polmonare idiopatica (42%).
92 pazienti (il 39%) aveva uno o più adenomi rilevati durante la colonscopia pre-trapianto, mentre a uno e cinque anni dal trapianto sono stati riscontrati adenomi nel 50% dei soggetti. Poco più di due terzi degli adenomi scoperti dopo il trapianto sono stati rilevati il primo anno.