Roma caput cyber. Numeri e temi di Cybertech Europe 2022 nell’analisi di “formiche.net”.

 

Si è conclusa a Roma ledizione 2022 di Cybertech Europe, la due giorni dedicata al settore cyber. Tra i numerosi ospiti lamministratore delegato di Leonardo, Profumo, il sottosegretario alla presidenza del Consiglio con la delega alla sicurezza, Gabrielli, il direttore generale dellAgenzia per la cyber sicurezza nazionale, Baldoni e il sottosegretario alla Difesa, Mulè.

 

Marco Battaglia

 

Roma “capitale” cyber per due giorni. Si è infatti concluso Cybertech Europe 2022, il più grande evento dedicato al settore della cyber-security organizzato in collaborazione con Leonardo. Numeri importanti per questa quinta edizione, che riprende i lavori dopo la pandemia: migliaia di visitatori e più di 90 aziende e start up hanno partecipato alla convention, provenienti da oltre 50 Paesi. Alla Nuvola di Roma, esperti e società hanno avuto modo di confrontarsi e aggiornarsi sullo scenario attuale della sicurezza informatica, ora più che mai prioritario e discusso in tutti gli ambienti, dalla politica all’economia, ai social. La pandemia, infatti, ha cambiato radicalmente il modo di vivere in generale, e questo ha portato a un moltiplicarsi delle sfide, facendo emergere la necessità per Stati, aziende, organizzazioni e cittadini di mettere in atto nuovi modi per proteggere le proprie reti.

Un approccio globale alla cyber-security

Ad aprire i lavori è stato proprio l’amministratore delegato della società, Alessandro Profumo, che ha registrato come si continui a investire in modo significativo nel settore della cyber-security in diverse aree, dalle comunicazioni sicure all’Internet of things (IoT). “Sviluppare un approccio globale alla sicurezza che includa sia la dimensione fisica che quella digitale è fondamentale per proteggere i nostri sistemi economici, politici e sociali” ha commentato il ceo del gruppo di piazza Monte Grappa, ricordando come la cyber security sia un lavoro di squadra: “Aziende private, governi nazionali e istituzioni europee devono unirsi in un quadro di collaborazione, per promuovere la resilienza informatica, salvaguardare le comunicazioni e i dati, mettere in sicurezza la società e l’economia europee”. Profumo ha anche ricordato il ruolo di Leonardo quale “punto di riferimento della sicurezza nazionale”. L’azienda, infatti, investe circa il 13% del suo fatturato in ricerca e sviluppo nel settore “siamo intorno a 1,8 miliardi di euro, e sono tanti soldi”, ha aggiunto Profumo.

 

Un tragitto ancora lungo

 

Insieme a lui il sottosegretario alla presidenza del Consiglio con la delega alla sicurezza della Repubblica, Franco Gabrielli: “Sul fronte della cybersecurity l’Italia ha imboccato la strada giusta, pur avendo davanti un percorso lungo e problematico”. Il prefetto Gabrielli ha anche annunciato la prossima comunicazione sulla composizione del comitato tecnico-scientifico dell’Agenzia per la cyber sicurezza nazionale, che sarà resa nota subito dopo la presentazione della strategia nazionale sulla cybersicurezza 2022-2026, attualmente al vaglio del presidente del Consiglio Mario Draghi. Il comitato “sarà composto da un numero selezionatissimo di persone e non avrà nulla di pletorico”, ha specificato ancora Gabrielli.

 

Serve più formazione

 

L’Agenzia che vuole essere “un punto di riferimento per il Paese, per il settore pubblico e privato, che definisce la strada che dobbiamo percorrere per essere un Paese più consapevole dal punto di vista della resilienza”, come ha dichiarato il suo direttore generale, Roberto Baldoni, intervenuto a Cybertech. “Il fatto di aver posto l’Agenzia sotto il presidente del Consiglio è garanzia di una uniformità sulle politiche che saranno portate avanti”, ha spiegato ancora Baldoni. Particolarmente cruciale, secondo il direttore, sarà il piano della formazione: “tutti sono rimasti indietro perché tutti i settori hanno avuto una trasformazione forte e profonda”. Per questo, ha ricordato ancora Baldoni: “Serve un cambiamento culturale, che deve entrare in ognuno di noi come cittadini, manager di azienda, impiegati, direttori delle Pa”.

 

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