Si può sperperare in un battibaleno una splendida ricchezza, basta un gesto inconsulto, una parola fuori posto, uno stile sgangherato e tutto può essere irrimediabilmente perso.

Se c’era una data che riusciva ad armonizzare l’intero mondo politico, questa era il due giugno. Data riconosciuta dall’intero arco costituzionale, ma anche da frange esterne al panorama istituzionale. Fare di questo un grimaldello per scopi parziali, è apparso ai più un gesto del tutto inconsulto.

La stessa Meloni e Berlusconi, si sono trovati in uno stato d’indescrivibile imbarazzo. Credo che Salvini abbia anche calpestato i piedi a molti elettori leghisti per il cattivo gusto messo in scena ieri a Roma e non solo in quella città.

C’è pure un tratto moderato nel partito per ora retto da Salvini, e questo mal sopporta qualsiasi azione sopra le righe e volta anche ad essere tesa ad un atteggiamento da gradasso non proprio in linea con la laboriosità di alcuni Lombardi e Veneti che badano più alla loro sostanza che alle forme pirotecniche viste ieri lungo le vie Romane.

Non escludo nemmeno che all’interno della Lega si respiri già il desiderio di intraprendere vie meno burlonesche. Il nord non ha niente a che fare con il Papeete o con modalità da festa carnascialesca, perché non vuole passare per essere leggero, superficiale e votato al sciocco divertimento.

Nel nostro Paese abbiamo bisogno di una destra moderata, di una sinistra moderata di partiti centristi seri e laboriosi, di due possibili schieramenti che si contrappongano, da punti di vista diversi ma pur sempre entrambi sotto l’insegna della più elevata serietà politica.

Non so esattamente che cosa accadrà. Certo è che dubito che i leader del centro destra si facciano ingabbiare in questa vicenda poco nobile. Cercheranno pertanto spazi d’interlocuzione con nuove venature leghiste.

A questo punto, non escludo possa emergere, e se lo meriterebbe, la figura seria e composta del Presidente della Regione Veneta, Luca Zaia, che alla prova dei fatti, ha sempre dimostrato concretezza e una fondata serietà che ieri sembra essere stata del tutto vilipesa durante l’inconsulta espressione Romana.