Si faccia un passo indietro

Quindi se è pur vero che c’è un contratto concordato, è altrettanto vero che i due partiti hanno profonde diversità che emergono con frequenza.

“Questa manovra finanziaria l’hanno voluta gli italiani votandoci”. È questo che dicono di sovente i due vice Ministri SalviMaio per giustificare la necessità di portare avanti il contratto giallo-verde. Costi quel che costi! Sembra incredibile che non si rendano conto della gravità della situazione nonostante l’aumento dello spread che, com’è noto, comporta un onere insostenibile per le casse dello Stato e il pagamento di parecchi miliardi d’interessi in più.Dire poi che è stato il popolo a volere la manovra finanziaria è del tutto gratuito per almeno due ragioni:

  • la prima, gli elettori non hanno votato il governo giallo-verde bensì il centro-destra da un lato e i 5Stelle dall’altro;
  • la seconda, che il Governo giallo-verde è frutto di un inciucio tra i due partiti che hanno dato vita a un contratto che non risulta essere stato condiviso con gli elettori.

È chiaro, quindi, che quanto sta accadendo è voluto solo dai due capi partito che contendendosi i consensi elettorali si disinteressano delle ricadute negative che le scoperture finanziarie e l’assenza di investimenti produttivi produrranno per il Paese. Quindi se è pur vero che c’è un contratto concordato, è altrettanto vero che i due partiti hanno profonde diversità che emergono con frequenza. Ma dire che gli elettori hanno voluto questo governo non è affatto realistico. È evidente che anche nell’attuale maggioranza governativa qualcosa si stia muovendo e non tutti considerano la manovra così positiva come vorrebbero far credere i vertici. Le preoccupazioni che le condizioni finanziarie siano insostenibili si fanno sentire sempre di più. Sembrerebbe che la consapevolezza che si necessiti di buon senso per  frenare e porre rimedio a una manovra che non garantisce la crescita stia crescendo.

Scongiurare il peggio è ora compito del governo se non vuole che i cittadini si sentano indeboliti e privati di una difesa concreta da parte delle istituzioni. Se così non fosse, il rischio dell’avvio di un processo irreversibile di allentamento dall’Italia di gran parte del risparmio privato, potrebbe diventare realtà. E, questo, non è, certamente, l’interesse del popolo