C’è un momento importante e significativo, tra i tanti, che ha caratterizzato il magistero religioso,  civile, culturale ed intellettuale del gesuita Bartolomeo Sorge. Un momento che, seppur  giovanissimo, ho potuto seguire e ascoltare al fianco e al seguito di un grande statista  democratico cristiano, Carlo Donat-Cattin. Mi riferisco alla stagione dell’Assemblea degli “esterni”  del 1981. Una storica assemblea politica e culturale che ha contribuito, in quell’epoca, a  ridisegnare il ruolo pubblico, e quindi politico, dei cattolici italiani. Una assemblea che fu  preceduta da una proposta, sintetizzata in un bel libro, proprio da Padre Sorge, pubblicato nel  1979 da titolo “La ricomposizione dell’area cattolica in Italia”. Un libro importante perchè  contribuì, come sempre capitò con l’autorevole gesuita, a trasformare una proposta in un dibattito  pubblico con forte e ricca ricaduta mediatica nazionale. E proprio da quel libro decollò un  confronto politico, intellettuale e culturale che condizionò il cammino e anche l’avventura pubblica  dei cattolici in quel particolare contesto storico italiano. E proprio il confronto, a distanza, tra  Padre Sorge, Donat-Cattin, Pietro Scoppola e pochi altri intellettuali e politici di quel campo fu  decisivo per orientare un dibattito che segnò una bella pagina per i cattolici impegnati in politica  nel nostro paese. Ma quel libro di Padre Sorge – che seguiva già una sua presenza significativa e  di grande qualità nella Chiesa italiana e nel mondo dell’editoria e dell’intellettualità cattolica –  rappresentò un faro importante per chi voleva continuare, da cattolico, ad illuminare e a lievitare la  società contemporanea attraverso la cultura e lo stile dei cattolici democratici e popolari.  

Ecco, se c’è un filo rosso che lega l’intero magistero “pubblico” di padre Sorge, al di là delle  diverse e contrastanti stagioni storiche che l’hanno visto, comunque sia, protagonista ed  interlocutore, è la sua perdurante fedeltà e coerenza nel riaffermare la centralità e l’importanza dei  cattolici in politica. Una presenza in un partito organizzato prima, anche se non mancavano  punture di spillo e vivaci confronti attorno alla sfida della “fedeltà” ai principi, ai valori e alla cultura  del popolarismo di ispirazione cristiana da parte della Dc e dei suoi vari gruppi dirigenti. Confronto  che ebbe proprio nel libro citato e nella “Assemblea degli esterni” dell’81 uno dei momenti più  vivaci e più significativi nella storia accidentata e travagliata del cattolicesimo democratico e  popolare italiano. E la sterminata produzione editoriale, culturale e religiosa di padre Sorge  continua ad essere per molti di noi ancora un riferimento importante e da cui non si può  prescindere per proseguire il cammino anche nei prossimi anni.