La crisi del coronavirus ha distrutto in Spagna oltre 800mila posti di lavoro. La sospensione delle attività dopo la dichiarazione dello stato di allarme ha causato la chiusura di molte aziende. 

Secondo i dati diffusi dal ministero della Previdenza sociale, in poco più di due settimane, ovvero da quando le conseguenze della pandemia hanno iniziato a farsi sentire, sono stati persi 833.979 posti di lavoro, il peggiore calo nella storia.

Il numero totale di occupati è invece di 18.445.436. Anche il numero di disoccupati è cresciuto di 302.365 persone. Con questo salto, il numero totale di disoccupati sale a 4,5 milioni.

La Spagna è sempre stato un paese con alti tassi di lavoro temporaneo, ogni mese, infatti, vengono firmati circa due milioni di contratti e oltre il 90% temporaneo e molti di questi ultimi non durano nemmeno una settimana.

Questi numeri dicono che molte persone entrano ed escono dal lavoro ogni giorno , in modo che le dinamiche che il mercato del lavoro mantiene possano essere facilmente interrotte di fronte a uno shock come quello della crisi sanitaria .

E anche se il governo ha stabilito lo stop ai licenziamenti in realtà si è mosso troppo tardi creando numerosi licenziamenti e la messa in cassa integrazione (Erte) di molti lavoratori.