SUL NATALE, LA PIRA A EZIO FRANCESCHINI IN PIENA GUERRA MONDIALE: “LA VITA È DIVENUTA UNA TRINCEA…”.

Pubblichiamo questa breve ma intesa riflessione sul Natale che nel dicembre 1941 Giorgio La Pira consegna al suo interlocutore, latinista e futuro Rettore dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano (1965-1968).

“Carissimo Ezio, grazie!

Ti sono debitore di tante cose. Ora la novena di Natale profondamente ci raccoglie: le cose di questo mondo si allontanano dall’anima perché la contemplazione della nascita di Cristo sia più pura e più piena. Così: staremo a lungo, assorti nella contemplazione di questa scena di purità divina: la Madonna, S. Giuseppe, Gesù, gli Angeli: e noi pure, a guardare, tacendo e adorando!

Quanto bisogno abbiamo di questa sosta prolungata! Pare che l’anima si ravvivi, si illumini, si riscaldi col solo guardare, con desi- derio intenso, questo spettacolo di bellezza unica e di unica purità: spettacolo “a parte”, fuori serie, al quale sono invitati i semplici, i puri, i pastori.

Ezio caro, che la Madonna ci conceda di essere associati a questa mensa di candore e di povertà! Cosa è il regno di Dio? Cosa è la consacrazione a Dio? Cosa è l’apostolato? Ecco tutto riassunto in questa scena: se avremo occhi per guardare e cuore per amare, il tema della nostra vita è svolto e bene!

Prega dunque per me perché questa purità interiore si faccia trasparente sino a permettere la contemplazione del Verbo nel bambinello Gesù; perché l’amore si faccia pieno sino a ricolmare tutto l’essere e ad unirlo a Dio e a Dio solo! Altro non cerchiamo, non è vero? Siamo assetati di Lui solo!

Grazie di tutto: sì, la vita è divenuta una trincea; ma quando c’è Cristo ogni trincea diventa inespugnabile.

Fraternamente nel Signore. La Pira.

18-12-1941