La volatilità caratterizza il nostro tempo. Tutto sembra essere disposto a lasciare il presente per un futuro diverso. Nulla che sappia mettere radici e che mantenga fede alle sue convinzioni. È proprio un tempo votato al consumo di tutto ciò che è. Non ci si fa una ragione di un posto acquisito, che già appare il suo inevitabile tramonto. Di esempi ne abbiamo ogni giorno.

Chi pensavamo registrasse un’idea, il giorno dopo dimostra di saperla completamente scordare se non proprio volutamente cancellare. Prendiamo Laura Boldrini. Chi mai avrebbe pensato che da una posizione di sinistra marcata – ricordiamoci che era espressione del gruppo di Sinistra Italiana, che nel panorama nazionale occupava la casella parlamentare all’estrema sinistra – l’ex Presidente della Camera dei Deputati prendesse i suoi bagagli e li trasferisse nel panorama nel PD? Eppure è capitato.

A leggere quel che scrive l’avrebbe fatto anche con la presenza di Matteo Renzi nella compagine da lei prescelta. Resto incredulo, ma è un tratto distintivo che illustra la tesi che cerco di dimostrare.

Un secondo esempio ce lo ha fornito l’ex Ministro Beatrice Lorenzin che dalle fila un tempo Berlusconiane oggi si trova gomito a gomito con la Boldrini.

Non fa caso l’esempio di Rosy Bindi, si è presa qualche anno sabbatico ed è rientrata dalla porta da cui era uscita. Di questi esempi ce ne sono diversi, ciascuno ne potrebbe elencare di nuovi, magari meno eclatanti, ma pur sempre significativi e che corroborano l’idea che ho espresso all’inizio.

Non posso però esimermi dal planare su terreni meno ambiziosi e citare anche il caso del vecchio compagno socialista Renzo Tondo; che è pur vero aver mondato il suo tratto rosseggiante, passando per diversi anni lungo le vie del moderatismo Berlusconiano, ma da qualche mese anche lui, con un salto da circo, è caduto tra le braccia della destra italiana: è a fianco di Giorgia Meloni di Fratelli d’Italia.

Come elencato, le coerenze sembrano ormai tratti di un mondo passato; è vero, qualcuno mantiene le vecchie tradizioni e non si sposta dalla scelta compiuta in età matura, ma non fa più testo, non è più l’elemento alla moda.

Giungerei, però, ad una svolta ancor più radicale pensando che i fenomeni trattati non riguardano solo i singoli soggetti che cambiano impunemente le carrozze di viaggio, sarei propenso anche a inserire in questo frastuono di precipitose modifiche, i partiti stessi, i contenitori, le strutture culturali e politiche che reggono le sorti dei singoli soggetti che le riempiono. Forse che il PD, FI, la LEGA, i 5STELLE, non hanno in modo roboante modificato in breve tempo i loro connotati costitutivi?

Prendiamo solo la LEGA, ma val per tutti. Un tempo, due anni fa, si chiamava LEGA NORD, oggi ha ghigliottinato metà del suo nome. Le sue condizioni ideologiche sono state radicalmente trasformate dall’oggi al domani. È un bel esempio di come la struttura, il partito, sia anch’esso al pari delle persone che ho citato all’inizio votati ad abiurare se stessi e a fare come San Pietro al canto del gallo.

Sono terremoti che svelano l’insicurezza che anima questo nostro tempo e questo nostro mondo. Val bene rifletterci sopra per capire se bisogna in qualche modo rimboccarci le maniche e darci indirizzi comportamentali diversi da quelli che ho illustrato.