Il quotidiano britannico “The Guardian” nota come attraverso il movimento delle “Sardine” , si stia cercando di  sconfiggere l’idea che per oltre un decennio ha dominato nel panorama politico dell’Europa.

Combattere la paura, si può secondo il giornale inglese. Infatti grazie a queste nuove parole chiave lanciate dal gruppo si cerca di ovviare al problema di un centro-sinistra incapace di individuare un vocabolario per sfidare efficacemente la retorica divisiva e spesso violenta di figure come i l leader della Lega, Matteo Salvini.

Aldilà dell’obiettivo immediato l’unicità delle “Sardine” consiste nel registro del linguaggio usato per diffondere il proprio messaggio: bandiere e altri simboli di affiliazione partitica sono banditi dalle manifestazioni.

Si tratta di una scelta intesa a simbolizzare lo spirito inclusivo del movimento, ma anche per enfatizzare la dimensione civica della protesta. Il fine primario delle manifestazioni infatti è riaffermare i valori di tolleranza e di moderazione. Per tale motivo, i partecipanti sono incoraggiati ad ignorare gli insulti ricevuti, di persona o sui social media, invece di rispondere a tono.

Secondo un recente sondaggio, la maggioranza degli intervistati è convinta che il potere sovversivo delle “Sardine” sia, per le ambizioni di Salvini, una minaccia più grande di quella costituita dal Partito democratico (Pd). Qualsiasi cosa il futuro abbia in serbo, secondo il “Guardian”, si potranno trarre delle “Sardine” delle utili lezioni che vanno ben aldilà dell’Italia.