Si tratta della prima proposta di questo genere elaborata al fine di favorire un maggiore empowerment del minore coinvolto nelle complesse pratiche di trapianto di polmoni. Come è noto, i minori anche ormai prossimi alla maggior età si trovano in una sorta di limbo che li rende incapaci di azione propria. Eppure, anche per via del vissuto esperienziale di malattia hanno acquisito capacità di consenso superiore a quella dei coetanei e anche di giovani adulti.

Data la complessità del tipo di trapianto in questione, il numero di minori coinvolti nel processo è limitato, ma il modello di consenso proposto può riguardare molti altri casi, e l’auspicio è che la Procedura sia un primo passo per una maggiore valorizzazione del consenso informato dei minori d’età. Il tema è certamente complesso ma oggi, soprattutto dopo la 219/17, la questione non può più essere accantonato e deve essere affrontato con decisione.