Trump indebolisce la credibilità degli Stati Uniti all’estero

Le dichiarazioni di brogli dipingono un quadro cupo per Democrazia americana

Per anni, gli Stati Uniti si sono presentati come una sorta di arbitro del processo democratico in tutto il mondo, inviando osservatori alle urne, sostenendo l’opposizione democratica e criticando i paesi per brogli o indebolimento delle elezioni.

Proprio questa settimana, il Dipartimento di Stato americano ha condannato la repressione in corso da parte della Cina sulle libertà democratiche nella città semiautonoma di Hong Kong. In Bielorussia – uno stretto alleato di Mosca – gli Stati Uniti non riconoscono più Alexander Lukashenko come il “leader legittimamente eletto”, dopo le elezioni fortemente contestate nell’ex stato sovietico.

È probabile che questo senso di autorità morale venga ora messo in discussione, dopo le dichiarazioni di Trump, in alcune parti del mondo.

Un Presidente, che appena ha visto affievolirsi il vantaggio, ha chiesto di cessare le attività di spoglio dei dati e ha accusato senza fondamento i Democratici di frode.

Questa inedita linea di condotta del Presidente minerà, sicuramente la credibilità del Paese.

Infatti, dopo il voto di martedì, l’emittente statale russa RT ha descritto gli Stati Uniti come “malconci e divisi”, mentre un certo numero dei suoi editorialisti ha evidenziato il potenziale caos che potrebbe essere scatenato dai commenti di Trump, scrivendo che “la vicenda dipinge un quadro cupo per Democrazia americana”.

Il Global Times ha pubblicato mercoledì un articolo sottolineando che “le divisioni profonde negli Stati Uniti contraddicono i valori democratici”.

“La democrazia viene esercitata in modo civile e aggraziato. Chi perde alle elezioni dovrebbe restare calmo, accettare il risultato e chiedere di superare le differenze per far avanzare il paese. Ma sembra che questo non esista negli Stati Uniti al giorno d’oggi. “, ha aggiunto lo scrittore Wang Wenwen.

Nel frattempo, il Beijing News , un giornale controllato dal Partito Comunista, ha affermato che “non importa chi vincerà le elezioni del 2020, la società americana non sarà in grado di tornare allo stato in cui si trovava”, essendo stata “fatta a pezzi” recentemente da Trump.

Il presidente Ronald Reagan una volta ha parlato degli Stati Uniti come un “faro” per coloro che cercavano la libertà e i diritti democratici, e sebbene questa affermazione sia stata a lungo oggetto di critiche – specialmente dato il sostegno di Reagan ai dittatori durante il suo mandato – è rimasta un messaggio potente ed edificante per molti.

Le elezioni di quest’anno, tuttavia, potrebbero causare danni permanenti a quel messaggio, e con esso alla credibilità di Washington.

Infatti, sarà difficile da ora in poi dire agli altri come dovrebbe funzionare la democrazia.