Il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, è pronto ad un nuovo tentativo di riscrittura della riforma sanitaria varata dal suo predecessore, Barack Obama

Una riforma che prevedeva tra l’altro il divieto per le compagnie di assicurazione di negare la stipula di assicurazioni e l’assistenza per determinate patologie o sulla base di preesistenti condizioni di salute.

Quindi una riforma necessaria per molti cittadini ma che in vista dell’annuncio ufficiale della sua candidatura per un secondo mandato presidenziale, l’inquilino della Casa Bianca punta ad abbattere.

Infatti non vuole lasciare che i Democratici monopolizzino il tema dell’assistenza sanitaria, che figura tra le priorità degli elettori Usa ed è uno dei principali asset a disposizione degli avversari di Trump per far presa sull’elettorato moderato.

Una campagna che sembra farsi sempre più calda a discapito della salute americana.

Anche se Trump ha rinnovato la promessa, sinora mancata, di sostituire l’Obamacare con “qualcosa di incredibile”, che riduca gli oneri per lo Stato federale ed estenda la copertura.

Obiettivo inverosimile anche per le tante divisioni interne al Partito repubblicano.

Oggi grazie all’Obamacare sono circa 23,5 milioni in più, rispetto al 2010, gli americani ad avere la copertura sanitaria.

Quindi sarà sufficiente illustrare ai cittadini Usa un piano sanitario nuovo, che inoltre non potrà essere votato dal Congresso federale sino al 2021, per negare il vantaggio dei Democratici sul tema dell’accessibilità alla salute pubblica?