Gli scienziati del German Cancer Research Center hanno studiato sistematicamente il Dna di oltre 2.600 campioni di tumore da pazienti affetti da 38 diversi tipi di cancro. Hanno osservato tracce di virus nel 13% dei casi e sono riusciti ad identificare alcuni dei meccanismi messi in atto dai patogeni che portano a mutazioni cancerogene del Dna dell’ospite.

Il rapporto dei ricercatori è stato pubblicato sulla rivista Nature Genetics, il lavoro fa parte dell’analisi Pan-Cancer of Whole Genomes (PCAWG), un’iniziativa lanciata dall’International Cancer Genome Consortium.

Il modo in cui i virus riescono a trasformare le cellule e ad esercitare un potere oncogeno varia da un ceppo all’altro. Il meccanismo più comune osservato dai ricercatori è l’integrazione del genoma del virus all’interno del Dna della cellule ospite. Se il virus si inserisce nel punto giusto, questo provoca delle mutazioni cancerogene, come succede con i papillomavirus e con il virus dell’epatite B.

A volte invece, è la risposta delle cellule che si difendono dall’infezione virale a causare le mutazioni genetiche alla base dei tumori. Per attaccare i virus infatti, la cellula produce degli enzimi, detti APOBEC, che però, se non sono regolati correttamente, possono provocare mutazioni del Dna della cellula stessa.