“La delicata e complessa vicenda sanitaria che ci investe ormai da molti giorni non può più essere accompagnata da un persistente e invasivo panico mediatico. Nel pieno rispetto delle indicazioni e delle prescrizioni che provengono dalla comunità scientifica e dagli organi istituzionali, riteniamo che il nostro comprensorio territoriale – il complesso della Via Lattea, appunto – può ripartire e ridecollare solo se cessa un inspiegabile bombardamento mediatico a cui assistiamo ormai da tempo.

Nessuno, come ovvio, pensa di attenuare il ruolo dell’informazione. Anzi, l’informazione era e resta fondamentale per capire e approfondire meglio l’emergenza con cui stiamo convivendo. Ma siamo altrettanto consapevoli che se permane nel tempo questo clima mediatico di paura e di terrore, un comprensorio come il nostro rischia di precipitare in una crisi senza precedenti e che difficilmente riuscirà a rialzarsi se non a caro prezzo. Cioè con una chiusura di moltissimi esercizi e con il licenziamento di centinaia di persone. Per questi motivi facciamo anche un appello al Presidente del Consiglio Conte.

Se non si inverte rapidamente la rotta, non lamentiamoci se tra qualche mese faremo i conti con il baratro e la crisi irreversibile di intere zone territoriali. A cominciare dal comparto della Via Lattea, il più importante comprensorio nazionale degli sport invernali del nostro paese”. 

Unione Montana Via Lattea.