Uno straordinario esempio di accoglienza e di dialogo tra culture diverse, oggi come 2200 anni fa.
È questa Aquileia, la città archeologicamente più preziosa dell’antico Stato asburgico, unita a Vienna da uno storico dialogo artistico e culturale, e presto anche da una mostra che rinnoverà il prezioso fil rouge tra l’antica città romana, patrimonio Unesco, e il Kunsthistorisches Museum.

“Magnifici ritorni. Tesori aquileiesi dal Kunsthistorisches Museum” fino al 20 ottobre riporterà, a distanza di quasi 200 anni tra le sale del Museo Archeologico Nazionale recentemente riallestito, 110 reperti archeologici restituiti dal ricco sottosuolo aquileiese ed esposti nella collezione permanente del museo austriaco.

Tra i pezzi più attesi in mostra – voluta dalla Fondazione Aquieia, dal Polo Museale del Friuli Venezia Giulia e dal Kunsthistorisches Museum di Vienna per celebrare i 2200 anni dalla fondazione della città friulana – c’è la massiccia croce bronzea del IV secolo con il monogramma dato dall’intersezione delle lettere alpha e omega appese al braccio orizzontale della croce latina. Questo oggetto, molto caro agli abitanti di Aquileia, fu rinvenuto durante i lavori per l’aratura di un vigneto in località Monastero, e fu donato a Vienna dal barone Ettore van Ritter.