Se fino a una dozzina d’anni fa sembrava ancora poco chiaro, per i distratti, e per i non esperti, in questi ultimi mesi pare a tutti chiaro che la democrazia stia vivendo paradossi notevoli. Anche le democrazie consolidate, come le nostre in Europa occidentale, non hanno mancato di stringere la cinta dei cittadini, prima per motivi economici, ed ora per motivi di ordine sanitario.

In queste ore esce in libreria il nuovo, atteso libro di Danilo Campanella, dal titolo: “Postdemocrazia.  Storia, concetti e protagonisti dal 1950 al 2020”  in cui il filosofo analizza un percorso storico iniziato con la Pace di Versailles e confluito nel postmodernismo. Il fine? Un nuovo ordine del mondo, fondato sul libero mercato.

L’autore esamina i fatti storici che hanno accelerato questo processo e gli attori politici che, più di altri, godranno dei vantaggi di un pianeta globalizzato. Il testo, che vanta la prefazione di Luciano Visco, è una guida aggiornata e indispensabile che narra, con straordinaria scioltezza e semplicità, senza mai stancare gli occhi, il destino della democrazia, che muta, si evolve, trasformando noi stessi. Un saggio attento all’evoluzione del mondo politico ed economico, che entra, con precisione da scienziato, e con gusto da romanziere, nella politica degli ultimi settant’anni, senza dimenticarsi dell’ultimo anno di Covid-19.