Una biopsia liquida  aiuta a predire la prognosi del tumore più aggressivo del cervello, il glioblastoma, e anche a personalizzare le terapie, perché contribuisce a svelare i danni genetici e molecolari alla base della malattia.

È il risultato di uno studio pubblicato sulla rivista Clinical Cancer Research e condotto presso l’Abramson Cancer Center della University of Pennsylvania.

La biopsia liquida misura la concentrazione nel sangue di Dna tumorale libero (cioè direttamente circolante nel sangue).

Gli esperti hanno anche visto che con la biopsia liquida si può tracciare l’identikit genetico e molecolare del tumore, cioè verificare quali sono i cambiamenti genetici alla base della malattia o anche addirittura individuare aspetti del tumore che potrebbero sfuggire alla classica biopsia invasiva.