Intervista ad Augusto Gregori, componente della Segreteria del PD Lazio e Responsabile industria, commercio artigianato, turismo e sport.

Gregori, nelle ultime settimane sono state assegnate le deleghe nella segreteria del PD Lazio. Nello specifico, alla sua persona è stata affidata una delega “pesante” (come si direbbe in politica), e cioè quella relativa all’industria, al commercio e artigianato, turismo e sport.  Senza tralasciare che sulle sue spalle ricade una grande responsabilità, poiché il Presidente della Regione Lazio è anche il Segretario nazionale del suo partito

Ci terrei innanzitutto a ringraziare il Segretario Regionale Sen. Bruno Astorre, per la stima e la fiducia riposta in me e ci tengo a precisare fin da subito che il nostro obiettivo è quello di svolgere un grande lavoro di squadra. Abbiamo fin da subito concordato la creazione di forum dedicati in maniera ampia e plurale, dove ci saranno personalità di alta competenza e rappresentative dei rispettivi mondi e della società civile, e saranno aperti al contributo di tutti coloro che vogliono impegnarsi e darci una mano, sia iscritti al PD  che non. Lavoreremo su temi e settori che tra loro sono accomunati da una “filo conduttore”: contribuiscono a migliorare la nostra Società, attraverso la condivisione della “Bellezza” dei mondi presenti sui nostri territori, la trasmissione di valori fondamentali che ci accomunano e la creazione di un benessere a disposizione di tutti. Darò e farò il massimo affinché tutti possano riconoscersi nella visione di insieme che vogliamo mettere in campo e chiederò il massimo a consiglieri e assessori di riferimento, che dovranno essere sempre di più in prima linea insieme a noi nelle battaglie che vogliamo vincere. Il nostro è un compito politico e quindi saremo da stimolo costante. Intanto le do il primo appuntamento per il 21 novembre al Tempio di Adriano, dove insieme ai consiglieri regionali, alle istituzioni camerali,  alle associazioni di categoria, civiche e gli amministratori locali, della Regione Lazio, presenteremo il Testo unico del Commercio. Sarà una ricca giornata di novità.

A proposito del testo del commercio, dopo 4 anni di lavoro e 20 di attesa è stato approvato, in consiglio regionale. Che giudizio dà e come crede che quest’ultimo inciderà nel settore?

La legge sul commercio approvata in consiglio regionale garantisce strumenti per la tutela e lo sviluppo di un settore vitale per l’economia e l’occupazione della nostra Regione. Si tratta di un testo che porterà innovazione e semplificazione di procedure, oltre ad una sana programmazione commerciale. Sarà destinato non solo agli esercizi di vicinato, come ad esempio le botteghe storiche e gli artigiani, ma anche alle medie e grandi strutture di vendita e i mercati rionali. Il Testo Unico ha inoltre l’obiettivo di rafforzare il settore con tutele nei contratti di lavoro, il contrasto all’abusivismo, alla contraffazione e il recupero delle eccellenze alimentari, prevedendo novità anche per consentire una maggior qualità e innovazione di alcuni settori nevralgici del commercio e della distribuzione.

Questo nuovo testo dà ulteriore conferma del buon lavoro fatto dalla Giunta Zingaretti in Regione Lazio e indica con chiarezza che sulle misure che migliorano la vita delle persone si può e si deve trovare la giusta sintesi politica. E per questo ringrazio tutta la squadra che ha saputo dare visione e fare sintesi al fine di arrivare ad una scelta condivisa e di qualità. 

Le sfide globali obbligano ad una riflessione. Nei giorni scorsi il caso Whirpool – per citarne soltanto uno – ha svolto la funzione di campanello d’allarme nell’ambito dell’impresa. Se la Brexit suscita ulteriore incertezza nei mercati, quale sarà la ricetta per contrastare questo moto dilagante di instabilità?

Se il Lazio è diventato la prima regione in Italia per nascita di nuove imprese, dove si è registrata una esplosione dell’export e dove l’organizzazione a rete delle imprese piccole e medie è una realtà concreta, non può essere certamente un caso. A metà del 2019, la nostra regione ha raggiunto il numero di occupati più alto di sempre. 

In controtendenza con il trend nazionale, l’imprenditoria laziale vive ora una fase di slancio che, sia pur nella non facile fase economica generale, spinge lo sviluppo economico regionale, grazie alle capacità dei nostri imprenditori e alla progettualità messa in campo da giunta e consiglio regionale. Secondo le statistiche, a settembre 2019 oltre 8.000 imprese hanno stipulato un contratto di rete, dando vita a forme di organizzazione che attraverso un processo di aggregazione consente di realizzare obiettivi comuni. 

Noi abbiamo l’obbligo di allontanare ogni incertezza con fatti e azioni reali: è questo ciò su cui si dovrà continuare a lavorare come obiettivo primario.  I sani strumenti della forma associativa sono il driver per creare crescita, ricerca e sviluppo.

Una visione incentrata sul territorio. Può funzionare l’idea del ripartire “dal basso”? Sembrerebbe un termine abusato, più che una certezza. 

Noi siamo dei “privilegiati” nella nostra funzione politica, poiché la Regione Lazio ha già posto l’impianto per uno sviluppo strutturato.  Grazie a bandi pubblici – questi hanno trovato grande riscontro da parte dei territori – che hanno svolto funzione di stimolo, oggi il nostro sistema territoriale è cresciuto, si è rafforzato ed è divenuto maggiormente competitivo. Rafforzare le reti, permettendo alle PMI di crescere e rafforzarsi è la ricetta per rendere il tessuto economico resistente agli shock economici. Le reti di imprenditori e delle imprese sono la nostra risorsa madre, linfa vitale di una regione che, nell’innovazione e nella ricerca ha investito al rendersi pronta ad affrontare le sfide imminenti che si pongono davanti a loro. Se la Brexit – ricollegandomi alla sua affermazione precedente – spaventa colossi come la Germania per la riduzione nella bilancia commerciale dovuta alla contrazione dell’export, il Lazio nel 2019 ha incrementato le esportazioni del 27%, contro una media nazionale lievemente inferiore al 3%. Tutto in un solo anno.

In parole povere?

Quasi 2 milioni e mezzo di impiegati. Dato a cui si accompagna una diminuzione di persone in cerca di lavoro che supera quota 55mila. Mi ripeto: tutto in un solo anno. 

Questo è il motivo per cui, pur partendo da posizione privilegiata e chiaramente con un ruolo prettamente politico, posso tranquillamente dichiarare che il lavoro non è che agli inizi.  Il Partito Democratico, sta lavorando affinché la fiducia torni a trainare l’economia del Lazio, anche grazie al coinvolgimento di tutti coloro i quali contribuiscono a creare ricchezza nella nostra regione, che devono essere ascoltati. E allora la solidità delle reti rappresenta il punto da cui ripartire, al fine di migliorare le politiche di sviluppo. 

In tutta la Regione, insieme alle federazioni provinciali, stiamo pensando di avviare un percorso di ascolto e confronto su proposte concrete, al fine di tracciare la linea della visione futura, che renda la Regione Lazio sempre più attrattiva, innovativa e competitiva. 

In termini di attrattività, Roma Capitale risente della competizione con la città di Milano, non fosse per il turismo religioso che ancora rende Roma meta primaria per indotto. Essendo il turismo di sua competenza, cosa pensate di fare per invertire questo trend e, è solo lì che bisogna agire?

Una delle chiavi è certamente il Turismo congressuale, che insieme alla valorizzazione del settore sportivo oggi può rappresentare uno strumento determinante. Milano è città di flussi legati al business, e lo stesso sport – un esempio lampante saranno le Olimpiadi del 2026 Milano-Cortina – è uno strumento sano per rafforzare l’indotto turismo. Investendo sempre più in innovazione, nuove tecnologie, imprese e ricerca, queste rappresenteranno un volano di sviluppo economico, oltre al grande ruolo di aggregatore sociale e di promozione dell’intera regione. Il Turismo congressuale, insieme alla valorizzazione del settore sportivo, sono alcuni degli strumenti per rilanciare non solo Roma, ma il Lazio tutto, in un’ottica di proposta alternativa, riattivando un ciclo economico positivo all’interno dei nostri territori. 

L’economia non è fatta da compartimenti stagni ed ogni settore può dialogare con altri. Quindi lo sport, nell’ottica di sviluppo cui accennavo prima, si collega anche al turismo, che trae sicuro beneficio da una costante crescita degli eventi sportivi. L’amministrazione non deve essere ostacolo, ma alleato del mondo dello Sport.

Questo vale per tutto il Lazio ed in particolar modo per Roma, che non può vivere di rendita sul Colosseo, ma deve sapersi rilanciare dopo un ultimo quinquennio che l’ha vista perdere molto terreno rispetto alle grandi capitali europee. La Capitale deve essere vivibile prima di tutto per i propri cittadini, solo così, con servizi efficienti, manutenzione continua e il decoro crescente, i turisti potranno aver voglia non solo di soggiornare più a lungo (ad oggi la durata media è solo di 2,1 giorni), ma anche di tornare per godersi una città che deve piacere ai romani e al mondo. 

Inoltre dobbiamo vedere lo sport come strumento per educare ai valori ed alla qualità della vita delle persone. Questo può avvenire solo partendo dalle scuole, nelle quali si può rafforzare la presenza dello sport, anche collaborando con il vasto tessuto di associazioni sportive, sparse sul territorio della nostra Regione.  Lo sport di domani, attraverso iniziative che portino i giovanissimi ad amarlo, è il benessere di oggi.

Un altro settore strategico è l’artigianato, che potrebbe rappresentare anch’esso un volano di sviluppo oltre che contribuire al rilancio della storia e della cultura dei nostri artisti artigiani e per il quale ad esempio si potrebbe pensare di strutturare una accademia dell’artigianato, dove formare giovani artigiani che possano contribuire al rilancio del settore e dare continuità alla storia, alla cultura e all’arte che il settore rappresenta. Anche qui puntando alla valorizzazione dei territori. Pensiamo ad esempio ad una cittadella dell’artigianato nei territori colpiti dal terremoto, territorio in ginocchio dove si potrebbero concentrare eccellenze regionali che insegnino l’arte dell’artigiano per far continuare a vivere la storia e la cultura dei nostri luoghi, dei nostri prodotti e appunto della nostra arte. E poi c’è l’industria dell’audio visivo, dove la regione sta investendo molto, il polo tecnologico, oltre a settori fondamentali come l’aerospazio e il farmaceutico che rappresentano per il Lazio eccellenza e fonte di economicità e sviluppo sia sociale che economico.

E invece su Roma, non mi ha detto molto, che ruolo ha e dovrebbe avere nel Lazio?

Eh, Roma. Mentre la Regione Lazio corre, cresce e sviluppa benessere sociale ed economico, Roma sta diventando una zavorra per il paese.  Mentre nel mondo le persone si concentrano sempre più nelle grandi aree metropolitane dove si concentra gran parte del PIL, la nostra Capitale non ha un progetto strategico. C’è solo una giunta incapace, litigiosa e sempre pronta a dare la colpa ad altri. Sono 3 anni che governano la Capitale, chi sono gli altri?

A Roma è necessario riportare nell’amministrazione capitolina una strategia di governo della città che punti alla qualità e non alla semplice sopravvivenza. Per fare questo Roma deve tornare al centro del dibattito nazionale, veramente. Roma ha bisogno di una riforma strutturale, non può essere trattata come una delle tante città italiane, la Capitale necessità di una vera autonomia legislativa ed organizzativa.

Va ripensato il ruolo de Municipi, rendendoli maggiormente partecipi nella vita amministrativa della città, in ostaggio dei soffocanti limiti dati alle loro ristrette competenze.

E poi va messa in campo una visione, una idea di città, un progetto strategico, che parta dalla riorganizzazione delle grandi malate della città, le sue partecipate. Serve ripensare la sua dimensione Urbana, per creare quartieri più accoglienti. Serve un nuovo piano casa che non veda solo opportunità nelle nuove costruzioni, ma permetta anche una più oculata gestione del patrimonio della Città.

Ed ovviamente serve un grande piano di investimenti sull’ambiente: piano rifiuti che chiuda il ciclo in città, puntando sull’economia circolare, la riorganizzazione di AMA, (prevedendo la gestione del servizio a livello municipale e quello degli impianti a livello di città metropolitana o regionale…ma questo è solo esempio, non vorrei entrare troppo nel merito) e nuovo grande progetto della Mobilità, sia per rinnovare il parco mezzi sia per investire in nuove linee (tram, metropolitane ) e in nuove forme di mobilità individuale (uber, monopattini, car sharing, bike sharing).  A Roma serve visione. E poi, soprattutto serve un Sindaco. Un sindaco che abbia chiaro che Roma non è solo il trampolino per la sua realizzazione, Roma è una grade sfida per chi ha ambizioni riformiste, per chi vuole cambiare questo Paese partendo dalla sua Capitale. 

Quindi non è quale ruolo Roma ha o deve avere nel Lazio ma il ruolo che dovrebbe avere per il paese intero, perché senza un grande piano per Roma non ci sarà un piano per l’Italia. E questo dovrebbe essere chiaro a tutti.

Salutandola e augurandole buon lavoro, mi permetta di chiederle i prossimi appuntamenti che avete in programma, per mettere in atto quanto detto fino ad ora. 

Gran parte di quanto detto già si sta sviluppando, grazie al grande lavoro che la squadra di Zingaretti in regione sta facendo. Come le dicevo prima, noi saremo da stimolo costante e stiamo pensando di avviare, insieme a Simone Cascino, relativamente alle nostre deleghe,  un percorso in tutta la Regione dove raccontare ciò che abbiamo trovato 6 anni fa, ciò che è stato fatto e ciò che si vuole sviluppare. Una occasione emozionante di confronto, un momento di grande aggregazione per raccontare ciò che il Governo a trazione PD in Regione sta facendo e la visione che si vuole realizzare, avendo come riferimento alcuni punti fondamentali di proposta politica: il trasferimento tecnologico, l’utilizzo proficuo e incrementato del digitale, un progetto di formazione, da proporre  in collaborazione con scuole e università per artigianato, impresa e industria 4.0, lo sviluppo delle reti di commercio, e poi il turismo e lo sport dove dobbiamo continuare a sostenere e sviluppare il modello di turismo e il piano strategico sullo sport che la Giunta Zingaretti ha costruito e rilanciarlo. Sarà un grande momento per far conoscere e valorizzare le nostre eccellenze imprenditoriali, puntando alla rivitalizzazione dei nostri borghi, dove sono custodite tradizioni, storia e cultura. 

Il Lazio può e deve diventare l’esempio di buone pratiche che il paese attende, allo scopo di proiettare la nostra economia nel futuro e fare dei moderni modelli di produzione e organizzazione, una grande opportunità da cogliere, per il bene di tutti. 

Saremo portatori sani di speranza, puntando all’ascolto ed il confronto: valori imprescindibili che accompagneranno il nostro cammino. E poi come le dicevo ci vediamo il 21 novembre  al Tempio di Adriano per presentare questo grande lavoro che i nostri consiglieri hanno portato avanti con spirito di squadra raggiungendo un risultato atteso da anni. Intanto ci mettiamo al lavoro, con l’umiltà di ascoltare, approfondire e confrontarci, accompagnati dalla nostra forza di volontà, che ci contraddistingue, sempre.