UNDICI PAROLE PER DARE GAMBE ALLA RISPOSTA  CHE SERVE AL TERMINE DELLA STAGIONE DEL POPULISMO.

 

Giorgio Merlo e Giuseppe Novero hanno dato alle stampe un prezioso volumetto (Edizioni del Lavoro) che assolve a un certo dovere di ‘ricostruzione’, quanto mai urgente, di cui s’individuano alcuni contenuti proprio al termine della fase corrosiva e sfascista del populismo. Oggi pomeriggio, alle ore 16, l’Istituto Sturzo accoglierà il dibatto tra Maria Elena Boschi, Marco Follini, Mons. Vincenzo Paglia, e Marina Velensise per mettere sotto la lente d’ingrandimento le riflessioni degli autori. Farà da moderatore il direttore di Rai Libri, Marco Frittella.

 

Redazione

 

Undici parole per rinnovare e rilanciare la politica italiana dopo la stagione populista. Anche se, purtroppo, il populismo continua ad essere massicciamente presente nella cittadella politica nostrana con il partito dei 5 stelle.

 

E il libro, dal titolo “Le parole che contano”, scritto da Giorgio Merlo e Giuseppe Novero con la prefazione di Luigi Sbarra e l’introduzione di Marco Frittella, attraverso 11 interviste ad altrettante personalità del mondo politico, culturale e religioso del nostro paese offre uno spaccato su come è possibile ricostruire il tessuto civile, la qualità della democrazia , la coerenza della politica e la credibilità delle nostre istituzioni.

 

Perché dietro ad ogni parola, come emerge dal libro, si profila una visione della società, un progetto politico e, soprattutto, una cultura politica ed una tradizione ideale. E proprio dalla centralità della parola e dalla sua importanza si deve e si può ripartire. Contro la riduzione della politica a pura propaganda, all’improvvisazione delle classi dirigenti e all’azzeramento dei partiti popolari e democratici. Si tratta, cioè, di riscoprire le nostre radici politiche e culturali anche attraverso la serietà delle parole e la coerenza di ciò che comporta evocandole pubblicamente.

 

E il libro di Merlo e di Novero contribuisce, seppur con leggerezza e realismo, al rinnovamento e alla importanza della politica in un contesto nazionale sempre meno ideologizzato e ancora profondamente sfregiato dalla deriva e dalla sub cultura del populismo grillino.