Pedoto: Un’impresa spaziale

Erano anni ormai che i ricercatori sapevano. Ma, per fotografare e mostrare l’immagine, resa nota a noi mercoledì scorso, del buco nero e della sua ombra, serviva uno strumento ‘spaziale’.

Come cantava Jarabe De Palo (però… bella musica in quegli anni!) da che punto guardi il mondo tutto depende … La foto che di recente ha fatto il giro del mondo, ci ha svelato dove si nascondeva l’ombra del buco nero al centro della Galassia M87. Già. Mercoledì 10 aprile 2019, alle 15.07 ora italiana (tutti alla stessa ora!), si è alzato il sipario.

Erano anni ormai che i ricercatori sapevano. Ma, per fotografare e mostrare l’immagine, resa nota a noi mercoledì scorso, del buco nero e della sua ombra, serviva uno strumento ‘spaziale’. Come fare il telescopio più grande del mondo? Gli scienziati dell’Event Horizon Telescope (EHT) hanno legato una infinita scia di dati mettendo in rete 8 radiotelescopi, con la tecnica che li sincronizza (Very-Long-Baseline Interferometry Vlbi), che sono posizionati in varie parti del globo terrestre, sfruttandone la rotazione.
Senza scomodare il soft rock anni Novanta, di Jarabe De Palo, tutto dipende da che punto lo guardi. Beh, da questo punto di osservazione io vedo l’impresa spaziale di più di 200 Ricercatori da ogni parte del mondo, ognuno con l’ora del Paese in cui è seduto ma, tutti uniti in una rete virtuale, dalla Terra, che vedono lo stesso spettacolo galattico: l’ombra del buco nero al centro della Galassia M87.