Vaccini: dalla “società dei due terzi” a quella del “terzo prevalente”.

La parola libertà” in campo sanitario serve alla Lega per accarezzare un certo anarchismo latente e quindi ad occhieggiare alanti-scientismo di minoranze rumorose. Dobbiamo confidare, in alternativa a questa condotta poco seria, sul buon senso civico delle comunità.  

Vediamo se ho capito bene. Visto che (purtroppo) non esistevano le condizioni politiche per lobbligo vaccinale generalizzato, il Governo ha pensato di introdurre il Green Pass. Esso serve per accertare che le persone siano vaccinate (e dunque riducano di moltissimo la circolazione del Covid, il contagio e – nel caso di infezione – le conseguenze più gravi per se e per gli altri) nel caso di attività professionali e di relazione sociale che le espongano a molti contatti.

Chi non accetta questa regola lo fa perché (al netto di chi ha motivi particolari di tipo sanitario) non vuole vaccinarsi. Per paura, ideologia, scetticismo o asocialità. La Lega vuole che queste persone possano avere il tampone gratis. Quasi un premio fedeltà. Così, non solo si espongono al rischio esponenziale di beccarsi il virus (cioè di contagiare gli altri e di gravare sul sistema pubblico per le spese di cura ospedaliera), ma non devono neppure rinunciare a nessuna loro attività professionale o sociale e – con i soldi di tutti gli italiani, in larga maggioranza vaccinati – si fanno fare anche i tamponi gratisogni 48 ore.

Mi chiedo: ma la maggioranza degli italiani che – seguendo le indicazioni dei medici e delle Istituzioni – si è vaccinata (accettando cioè di correre un minimo rischio personale per essere tutti più sicuri come comunità) cosa deve pensare? Che i più irresponsabili e i più furbi la indovinano sempre?

Un volta si parlava della società dei due terzi: la maggioranza che stava bene se ne fregava altamente della minoranza che stava male e su questo fondava il suo potere di condizionamento delle istituzioni. Oggi, la rovina dei meccanismi democratici della rappresentanza rende quasi rovesciata questa prospettiva: la minoranza riottosa e contraria alle regole di solidarietà condiziona la Politica e la pubblica opinione a danno della maggioranza che invece a queste regole si attiene. La cosa non può funzionare.

Brutta la (piccola ma simbolica) questione dei tamponi gratis. Questa sorta di doppio binario anche comunicativo (da una parte il Governo che sforna provvedimenti per la tutela della salute e – dallaltra – importanti partiti di maggioranza e di opposizione impegnati a rincorrere il consenso della minoranza ostile ai vaccini) fa crescere lincertezza e aumenta il disorientamento del popolo.

Se poi ci aggiungiamo il festival delle quotidiane dichiarazioni di filosofi, immunologi, artisti e influencer e la pervasività dei social, ne esce un quadro poco esaltante di come le classi dirigenti si rapportano con lopinione pubblica in un momento di così drammatica emergenza.Alla fine, tocca sperare nel buon senso civico della comunità. E nella capacità di Draghi, e dei suoi veri e sinceri alleati, di tenere duro.