Nel corso del secondo trimestre del 2020 Pfizer e BionTech si sono impegnate a consegnare 125 mln di dosi del vaccino anti-Covid, aggiuntive rispetto a quelle contrattate in un primo tempo. Lo spiega il Ceo di Pfizer Albert Bourla, collegato con un seminario online organizzato dal gruppo del Ppe nel Parlamento Europeo, a Bruxelles.

“All’inizio – ha detto Bourla, che non ha fornito il quadro completo della tempistica concordata per le consegne delle dosi, ma alcuni elementi – gli europei avevano 200 mln di dosi, che erano spalmate sull’anno. Poi hanno contrattato ulteriori 100 mln di dosi: hanno insistito, e sono riusciti ad ottenerlo, che 50 mln di questi 100 mln siano nel secondo trimestre”.

“Poi – prosegue Bourla – abbiamo negoziato per ulteriori 200 mln: hanno insistito, e noi abbiamo concordato, di consegnare 75 mln nel secondo trimestre. Ora, da questi tre contratti (quello iniziale per 200 mln di dosi, quello che ha esercitato l’opzione per ulteriori 100 mln e quello che ne ha contrattate altre 200 mln, ndr), nel secondo trimestre ci saranno un numero significativo di dosi. E naturalmente ci saranno le dosi pattuite per il primo trimestre”.

Bourla ha ribadito che la compagnia Usa e BionTech stanno aumentando la capacità produttiva e che contano al momento di consegnare 2 mld di dosi nel 2020, obiettivo che era già emerso nei giorni scorsi da documenti depositati da BionTech alla Sec.

Dagli esperimenti condotti “in vitro”, ci sono “chiari indizi” di un’efficacia “molto elevata” del vaccino anti-Covid sviluppato da BionTech con Pfizer nei confronti di “entrambe” le nuove varianti del coronavirus Sars-CoV-2, “quella britannica e quella sudafricana”. Prima di poterlo affermare con certezza, occorrerà aspettare “i risultati clinici”, ma “se mi chiede la mia opinione, penso che i risultati saranno molto positivi”, ha poi sottolineato Bourla.