Questa mattina di martedì 26 gennaio 2021 il governo Conte-bis è terminato, alle ore nove. Il momento peggiore per una crisi di governo. Ed anche durante questa manovra, c’è chi entra, e chi fa spazio.

Andrea Orlando, numero due del Presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti, potrebbe essere il prossimo vicepremier, la viceministra all’economia Laura Castelli, grillina, potrebbe avere un ministero tutto suo. Il coordinatore di Italia Viva di Matteo Renzi, Ettore Rosato, avrebbe spazio come possibile ministro dell’Interno.

Prima di domani, tuttavia, soltanto indiscrezioni, ipotesi. Ottenuta la fine del Conte-bis, il Conte-ter è inevitabile. L’unica decisione che i “signori delle tempeste” dovranno prendere sarà quella di stabilire se sarà sempre lui, l’Avvocato, a guidare, seppure in maniera ridimensionata, il prossimo governo in odore di rimpasto. 

Nonostante l’arruolamento dei “responsabili”, sono stati soltanto 156 i voti dei senatori a favore dell’attuale governo. Troppo pochi. Inoltre, il voto in Senato sulla relazione del Guardasigilli  Alfonso Bonafede, che sarebbe avvenuta al massimo giovedì, sarebbe probabilmente stata bocciata, decretando una miseranda crisi e dunque la fine del governo.

Queste due ragioni, unite al pressing  tra Movimento Cinque Stelle e Partito Democratico, che hanno provato in tutti i modi a convincere Giuseppe Conte sulla necessità di “una nuova stagione”,  hanno condotto all’inesorabile capitolazione di questa, seppur breve, importante stagione politica, resa ancor più incerta dalla grave crisi pandemica.

Il nuovo governo dovrà, in fretta, proteggere il Paese da un’aggravarsi della recessione tutt’ora in campo. Lo Stato comatoso italiano dovrà riuscire, ancora una volta, a mantenere la sua storica “precaria salute di ferro”, salvandosi da una possibile intubazione in terapia intensiva.